Addominoplastica: vediamo a cosa serve
Sai a cosa serve l’addominoplastica e quali sono i risultati possibili che si possono ottenere con questo intervento di chirurgia estetica? In questo articolo trovi tutte le informazioni che ti occorrono prima di affrontare l’intervento.
A cosa serve addominoplastica: per chi è indicata?
L’addominoplastica è una tecnica chirurgica che serve a ridurre gli eccessi di grasso e di pelle dall’addome, a rinforzare la muscolatura addominale ed a ridefinire i fianchi.
L’obiettivo è distendere il più possibile la parete addominale, e migliorare l’aspetto di una pancia prominente.
È un tipo di intervento studiato per chi desidera migliorare la propria silhouette, ma ha un’eccedenza di pelle causata da un forte e rapido dimagrimento, o da una o più gravidanze.
In particolare, è indicata per chi presenta:
- DIASTASI ADDOMINALE: cioè la separazione eccessiva della parte destra da quella sinistra del muscolo retto addominale che allargandosi, si allontana della linea mediana di almeno 2 cm, perché al di sotto è considerata nella norma. La diastasi addominale è una conseguenza abbastanza frequente della gravidanza per lo stiramento del muscolo addominale causato dall’aumento di volume dell’utero;
- GRASSO ADDOMINALE: è pericoloso perché può danneggiare organi come cuore, cervello o il sistema immunitario. È difficile da smaltire ed è anche considerato una delle prime cause di diabete ed un fattore di rischio per malattie cardiovascolari.
Lo spostamento verso i lati dei muscoli retti addominali determina anche una minore continenza della parete addominale, ed in questo caso l’unica soluzione è ricostruire chirurgicamente la parete in modo da riavvicinare i muscoli che si sono allontanati.
Durante l’intervento di addominoplastica si possono correggere eventuali indebolimenti o alterazioni come ernie e laparoceli, una particolare ernia che si forma sulla cicatrice di un intervento di chirurgia addominale, o associare anche una rimozione del grasso in eccesso con una liposuzione.
L’addominoplastica quindi è indicata per:
- Pazienti bariatrici con eventuali residui di grasso addominale difficilmente smaltibili tramite una dieta o attività fisica, ed eccessi di pelle dovuti a diete dimagranti per combattere l’obesità;
- Donne con eccessi di pelle e lassità addominale a seguito di molteplici gravidanze, o che hanno avuto un eccessivo aumento della pressione intra-addominale;
- Persone che desiderano avere un miglioramento estetico del loro addome.
A cosa serve addominoplastica: l’intervento
Prima dell’intervento di addominoplastica saranno necessarie alcune visite preoperatorie nelle quali verrà effettuata l’anamnesi del paziente per escludere patologie che potrebbero incidere negativamente sull’intervento, attraverso degli esami pre-operatori prescritti dal chirurgo, che includono:
- Ecografia e/o TAC addominale;
- Esami del sangue;
- Prove di funzionalità respiratoria, la spirometria;
- RX torace se è fumatore;
- Eco-doppler degli arti inferiori in presenza di fattori di rischio per tromboembolia, cioè l’occlusione di arterie polmonari da parte di trombi.
Il chirurgo dovrà valutare anche:
- La quantità e localizzazione degli accumuli adiposi;
- L’elasticità della cute;
- L’eventuale eccesso di pelle;
- La tonicità della muscolatura.
Alla luce dei dati il chirurgo deciderà se procedere con una MINIADDOMINOPLASTICA quando il deposito di grasso e l’eccesso di pelle sono limitati all’area sotto ombelicale, o ad una ADDOMINOPLASTICA COMPLETA in caso di adiposità diffusa anche sulla parte superiore e sui fianchi.
Inoltre, potrebbe essere necessario anche un intervento di ADDOMINOPLASTICA CIRCONFERENZIALE, nel caso in cui il grasso è localizzato anche nella zona lombare.
Prima di affrontare l’intervento di addominoplastica il paziente dovrà:
- Perdere il peso in eccesso;
- Condurre uno stile di vita sano;
- Sospendere, come da consiglio medico l’eventuale uso di farmaci quali anticoagulanti, antiaggreganti e terapia contraccettiva;
- Iniziare una terapia antibiotica di copertura, per evitare le infezioni delle ferite operatorie.
- Osservare un digiuno alimentare di almeno 12 ore.
L’operazione viene eseguita in anestesia generale, ha la durata di almeno 2 ore, e comporta un ricovero di almeno due notti.
Solo per l’operazione di miniaddominoplastica l’anestesia potrà essere locale ed in regime di day hospital.
L’addominoplastica si avvale di diverse tecniche che cambiano in base alle necessità. Di solito la selezione della tecnica è definita dal chirurgo ed è determinata dalla quantità e dalla localizzazione dell’eccesso di grasso e pelle.
L’incisione addominale viene eseguita tra l’ombelico e la zona pubica, e lascia una cicatrice poco visibile che normalmente è coperta dal bordo dello slip.
Pelle e grasso vengono poi staccati dai fasci muscolari, e viene eliminato l’eccesso.
Quando necessario l’ombelico viene riposizionato prestando attenzione a lasciare intorno, una parte sufficiente di cuscinetto adiposo per evitare necrosi.
Nel caso in cui si stia operando per una diastasi addominale sarà necessario anche riposizionare i muscoli addominali, grazie a delle specifiche reti di sostegno ed ai punti di sutura.
Infine, vengono posizionati i cateteri per il drenaggio dei liquidi e praticate le suture.
In seguito all’intervento viene applicata una guaina compressiva post-operatoria, che deve essere tenuta almeno tre giorni successivi all’intervento.
Nel dettaglio, le principali tecniche di addominoplastica applicabili in base al caso clinico sono:
- L’ADDOMINOPLASTICA COMPLETA, tecnica per pazienti con eccessiva lassità cutanea, grasso e con debolezza della parete addominale;
- LA MINI ADDOMINOPLASTICA, indicata per pazienti con grasso sottocutaneo minimo o moderato, e lassità della parete addominale da minima a moderata localizzata principalmente nella regione ombelicale;
- L’ADDOMINOPLASTICA ESTESA, indicata per i pazienti con lassità cutanea e con eccessi di grasso localizzati non solo nell’area addominale ma anche sui fianchi e sulla schiena.
Come per ogni intervento l’addominoplastica può determinare alcune complicazioni quali:
- Sanguinamento;
- Sieroma;
- Perdita di sensibilità della regione addominale;
- Infezioni.
Si tratta in genere di effetti piuttosto rari, che vengono fortemente scongiurati affidandosi a chirurghi altamente qualificati.
I sieromi e gli ematomi sono complicanze postoperatorie comuni che si verificano fino a 1/3 dei casi, ma se non trattate adeguatamente possono provocare necrosi, cioè la morte della zona di tessuto causata dalla mancanza di afflusso di sangue, e possono altresì provocare delle infezioni pericolose per la vita.
Il post-operatorio dell’Addominoplastica
Nelle prime 48 ore post-intervento deve essere seguito il massimo riposo mantenendo una posizione semisdraiata con il dorso sollevato e le gambe flesse, per non sovraccaricare la parte addominale.
Dal terzo giorno si può ricominciare gradualmente riprendere una normale attività fisica, evitando in ogni caso sforzi eccessivi e saune.
È normale provare del dolore localizzato all’addome ed anche la presenza di gonfiore e lividi.
Dopo circa tre settimane dall’intervento ci sarà la ripresa completa delle normali attività, sia lavorative che sportive.
Per 12-18 mesi è fondamentale che la cicatrice venga accuratamente trattata con pomate e massaggi specifici affinché non si formi il cheloide, ovvero una cicatrice che cresce oltre i margini della ferita.
L’effetto dell’addominoplastica è da subito visibile ma per il risultato definito bisogna attendere almeno 6 mesi dall’intervento, e da quel momento è permanente perché il tessuto eliminato non si riforma.
L’addominoplastica è molto utile per rimodellare l’addome, ma al tempo stesso è stato evidenziato come sia di aiuto per il mal di schiena e lombalgia, e l’incontinenza soprattutto nelle donne.
La cicatrice restante dipende dal volume e dall’estensione del tessuto da rimuovere, e nell’arco di 4-5 mesi tende a schiarirsi.
Per chi soffre di diabete o di disturbi della coagulazione, però i tempi di guarigione delle ferite chirurgiche possono essere più lunghi e richiedere maggiori controlli e medicazioni.
Gli esiti cicatriziali dell’addominoplastica variano poi in base alla metodica utilizzata, che sono due nello specifico:
- Attorno all’ombelico;
- Trasversale sovra-pubica estesa lateralmente fino ai fianchi, in base all’entità della cute da rimuovere.
La cicatrice quindi sarà differente per chi si è sottoposto all’addominoplastica completa per gravi flaccidità cutanee derivate da uno stato di obesità, e per chi invece ha effettuato una mini-addominoplastica dove la cicatrice è notevolmente inferiore rispetto all’intervento classico.
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