Diastasi dei muscoli addominali: come si cura?
La diastasi dei muscoli addominali è una malattia antiestetica, ma che può causare anche problemi di salute. E non riguarda solo le donne post gravidanza. Scopri come prevenirla e come curarla
La diastasi dei muscoli addominali o diastasi dei retti addominali è l’allontanamento permanente tra le due fasce muscolari dei muscoli retti addominali che provoca un antiestetico effetto di pancia “molle” e può dare origine anche a problemi di salute da non sottovalutare.
Vediamo quando si verifica, quali sono i sintomi della diastasi addominale e come intervenire per curarla completamente grazie alla chirurgia estetica.
Diastasi dei muscoli addominali in gravidanza
La diastasi è un fenomeno che si verifica fisiologicamente durante la gravidanza: l’allontanamento dei muscoli retti dell’addome serve infatti a far spazio al “pancione” in crescita. Quasi la metà delle donne incinte va incontro a questo fenomeno, che però nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente pochi mesi dopo il parto, quando i muscoli si riavvicinano da soli, senza bisogno di alcun aiuto.
Quando si manifesta la diastasi addominale in gravidanza?
Alla fine del terzo trimestre è generalmente già possibile osservare una protuberanza che va dallo sterno fino alle ossa del bacino.
Come dicevamo, questa situazione generalmente rientra spontaneamente entro 12 mesi dal parto.
Diastasi addominale post-gravidica permanente: le cause
In rari casi, può accadere che i muscoli addominali restano separati, allora si è in presenza di una diastasi patologica.
Esistono dei fattori predisponenti allo sviluppo di una diastasi post-gravidica patologica, cioè che non si risolve da sola dopo il parto: l’aumento di peso eccessivo è sicuramente tra questi, ma non è l’unico. Concorrono anche:
- la stipsi, tipica durante l‘ultimo trimestre
- la sedentarietà.
Ecco perché è fondamentale fare prevenzione adottando alcuni comportamenti virtuosi durante la gravidanza.
Prevenire la diastasi dei muscoli addominali in gravidanza
La diastasi addominale gravidica può essere contenuta ed evitata seguendo alcuni accorgimenti: vediamoli insieme.
- Seguire una alimentazione sana evita di ingrassare eccessivamente durante i 9 mesi di gestazione e facilita il transito intestinale. In particolare è bene prestare attenzione all’inserimento di fibre nella dieta, oltre che ad una corretta idratazione.
- Mantenere una postura corretta è importantissimo per evitare sovraccarichi alla schiena e ai muscoli. Spesso l’aumento di peso e la sporgenza della pancia spinge ad assumere posture scorrette, con pressioni a carico della zona lombare, dell’articolazione sacro-iliaca e della muscolatura dei retti, che possono anche provocare dolori.
- Mantenersi attive con esercizi di ginnastica posturale, concepiti proprio per allentare la tensione nella zona lombare e addominale, ma anche per mantenere un certo grado di tonicità, pelvica e addominale, nonché di mobilità lombo-sacrale.
Anche gli uomini soffrono di diastasi addominale
Ma la diastasi patologica non colpisce solo le donne in gravidanza.
Anche altri fattori possono determinarla: l’aumento di peso è tra questi. Per questo anche gli uomini possono soffrirne.
Oltre alla gravidanza quindi, i principali fattori di rischio sono:
- fluttuazioni del peso corporeo con tendenza al sovrappeso
- vita sedentaria con poca attività fisica
- familiarità nella debolezza dei muscoli addominali
Come capire se si soffre di diastasi addominale
Tipicamente, la diastasi si manifesta dopo un dimagrimento importante.
Capire se si soffre di diastasi addominale è abbastanza semplice, anche se la diagnosi vera e propria spetta sempre a un medico: in alcuni casi la diastasi è visibile ad occhio nudo come una specie di cresta sulla linea alba dell’addome.
Un test di autovalutazione efficace per capire se si soffre di questo problema consiste nell’assumere la classica posizione da “crunch” contraendo i muscoli addominali: se toccando al centro dell’addome sprofondano almeno due dita si potrebbe trattare di diastasi addominale.
Altri sintomi che possono ricondurre ad una diagnosi di diastasi sono:
- mal di schiena lombare e iperlordosi
- pesantezza al pavimento pelvico e incontinenza
- nausea, gonfiore e difficoltà digestive
- peristalsi evidente a occhio nudo
Diastasi addominale: pericoli per la salute
La diastasi patologica è una condizione che non va assolutamente sottovalutata, perché alla lunga può comportare tutta una serie di sintomi fastidiosi per il paziente e determinare un abbassamento significativo della qualità della vita.
Tra questi si annoverano:
- difficoltà digestive
- peristalsi visibile ad occhio nudo
- incontinenza
- dolori alla zona lombare
- dolori al bacino e alle anche
- pesantezza del pavimento pelvico
- rischio di prolasso del pavimento pelvico
- difficoltà respiratorie
Diastasi addominale: prevenzione e cura
Prevenire la diastasi addominale è possibile ed è indispensabile soprattutto durante la gravidanza, quando non si può evitare chiaramente l’aumento di peso e di circonferenza addominale.
Fare l’adeguato esercizio fisico ed evitare di prendere più peso del necessario sono i primi accorgimenti per ridurre il rischio di diastasi addominale permanente.
Bisogna evitare assolutamente il fai da te ma rivolgersi ad uno specialista.
Se la diastasi si manifesta in forma lieve è possibile provare a trattarla con degli esercizi mirati, che consentono di ridare tono ai muscoli dell’addome e del pavimento pelvico, nonché ai muscoli retti dell’addome, spingendoli ad avvicinarsi spontaneamente.
Diastasi addominale: quando operare?
Se e quando invece si dovesse notare che i muscoli addominali non tornano al loro posto dopo 12 mesi dal parto o in qualunque altro caso si ritenga di soffrire di diastasi addominale è possibile rivolgersi ad un chirurgo estetico per eseguire un’addominoplastica che permette di risolvere il problema in modo definitivo.
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