Come viene effettuato l’intervento di Addominoplastica
L’addominoplastica è una delle operazioni di chirurgia estetica più richieste dagli uomini e dalle donne, sai come viene fatto l’intervento di addominoplastica? Nella guida sono evidenziati tutti i punti da conoscere prima di approcciarsi all’intervento di chirurgia.
Come viene fatto l’intervento di Addominoplastica
L’addome è una delle zone del corpo sulla quale si accumula la maggior parte del grasso corporeo, quindi spesso necessita di un rimodellamento.
Qualsiasi persona desideri una pancia più tonica, rimuovere il grasso addominale, ridefinire la muscolatura, recuperare una corretta muscolatura addominale, avere un ventre piatto, ben definito ed una linea più snella e armoniosa decide di sottoporsi ad un intervento di addominoplastica.
L’intervento mira alla rimozione chirurgica del grasso e della cute in eccesso dalla parte superiore e inferiore dell’addome, e consente di tonificare i muscoli della parete addominale.
L’addominoplastica serve a migliorare l’aspetto di un addome rilassato e prominente eliminando l’eccesso di pelle, l’accumulo localizzato di grasso e la lassità dei muscoli addominali.
La dieta e l’esercizio fisico in molti casi non sono sufficienti perché c’è un allontanamento dei muscoli retti addominali fra loro e l’indebolimento della parete addominale, cioè la diastasi dei muscoli addominali che si tratta di una separazione eccessiva tra la parte destra e la parte sinistra del muscolo retto addominale.
L’addominoplastica è indicato per alcune categorie di pazienti che presentano un rilassamento dei muscoli addominali, e una perdita di elasticità cutanea che non è più possibile recuperare se non chirurgicamente, quali:
- Uomini, perché presentano una maggior concentrazione di grasso sulla fascia addominale;
- Donne in seguito alle gravidanze, specialmente con problemi di diastasi addominale;
- Persone che hanno di recente subito un drastico dimagrimento, in seguito a patologie o diete che sono la causa del rilassamento dei muscoli addominali;
- Persone con passato di obesità che hanno seguito una dieta con conseguente perdita di molti chili e formazione di eccesso di pelle da rimuovere solo chirurgicamente.
Non ci sono limiti di età, sempre dai 18 anni in poi, per sottoporsi a questa procedura ma è sconsigliata per donne che stanno pianificando future gravidanze, in quanto l’aumento della pressione endoaddominale potrebbe separare nuovamente i muscoli riparati durante l’intervento, ed i pazienti attualmente in sovrappeso perché una perdita di chili comporterebbe un ulteriore eccesso di pelle che può essere rimosso solo l’intervento di addominoplastica.
L’addominoplastica può essere eseguita da sola o in associazione ad altre tecniche chirurgiche, come la liposuzione ed il lifting delle cosce.
Come viene fatto l’intervento di addominoplastica: dalla prima visita all’operazione
L’addominoplastica è un intervento che necessita di un’accurata visita specialistica, durante la quale il chirurgo deve valutare quanto e dove sono i depositi di grasso presenti nell’addome, quanto sia elastica la cute, la presenza di eccesso di pelle e la tonicità dei muscoli della parete addominale, ed illustrare gli obiettivi e i risultati estetici che è possibile ottenere.
Il chirurgo inoltre deve valutare condizioni di salute del paziente per escludere la presenza di alterazioni come la pressione alta, i problemi di coagulazione o di cicatrizzazione, che potrebbero compromettere il risultato finale.
Prima dell’intervento vengono date delle istruzioni specifiche da seguire, che sono:
- Assoluto divieto di assunzione di farmaci esclusi quelli indicati dal chirurgo o dall’anestesista. In particolare, non si deve assumere aspirina o farmaci contenenti acido acetilsalicilico per due settimane prima dell’operazione;
- Non assumere la vitamina E per due settimane prima dell’intervento perché crea problemi alla cicatrizzazione;
- Ridurre il fumo a non più di 3-4 sigarette al giorno per due settimane prima dell’addominoplastica, perché aumenta il rischio di sanguinamento e sofferenza cutanea;
- Evitare alcolici o sostanze stupefacenti per due settimane prima dell’operazione, poiché interferiscono con l’anestesia;
- Sospendere la terapia ormonale un mese prima dell’intervento per ridurre il rischio di tromboembolia;
- Informare il chirurgo in caso di influenza, raffreddore, infezioni e presenza di lesioni cutanee o altre patologie comparse nelle due settimane prima dell’intervento;
- Osservare il digiuno dalla mezzanotte prima dell’operazione;
- Seguire una dieta semiliquida il giorno prima dell’operazione evitando di mangiare verdure, frutta e farinacei;
- Lavare la sera prima la zona con sapone acido per 3 minuti, senza applicare creme;
- Rimuovere lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi per permettere all’anestesista di controllare il livello di ossigenazione del sangue.
Il chirurgo sceglie insieme al paziente la procedura chirurgica più indicata, che nel dettaglio sono:
- MINIADDOMINOPLASTICA: nel caso in cui il deposito di grasso e l’eccesso di pelle sono limitati all’area al di sotto dell’ombelico;
- ADDOMINOPLASTICA COMPLETA: quando il deposito di grasso e gli altri inestetismi sono localizzati anche nella parte superiore dell’addome e sui fianchi;
- ADDOMINOPLASTICA CIRCONFERENZIALE. Viene effettuata quando il deposito di grasso e l’eccesso di pelle sono localizzati nella regione anteriore dell’addome e ai fianchi, ed anche nella regione posteriore dorsale (obesità patologica);
- LIPOSUZIONE DELL’ADDOME O LIPOSCULTURA: quando il tono muscolare e l’elasticità della pelle sono buoni e si decide di eliminare un accumulo di grasso localizzato nella regione addominale.
L’intervento che dura dalle 2 alle 4 ore, prevede un’incisione trasversale della cute sopra il pube, prolungata lateralmente in direzione dei fianchi, più o meno estesa.
Con l’incisione, la pelle e il grasso vengono scollati dalla parete muscolare. Per la miniaddominoplastica lo scollamento arriverà fino all’ombelico, mentre per interventi su tutta la superficie addominale lo scollamento procede in alto fino all’arcata costale ed implica anche il disinserimento e il reinserimento dell’ombelico.
Dopo vengono rimosse ernie e rinforzata la parete muscolare con rete chirurgica o semplici suture.
L’intervento continua con l’asportazione della pelle in eccesso e la pelle residua stirata verso il basso, e con la suturazione dei margini cutanei posizionati lungo la linea dell’incisione sovrapubica iniziale.
Prima della chiusura finale vengono sistemati dei drenaggi, con la funzione di svuotare eventuali raccolte liquide di sangue o di siero.
L’addominoplastica è generalmente eseguita in anestesia generale, sia per i tempi operatori sia per rilassare completamente la muscolatura addominale.
Il ricovero può essere di una giornata o può prevedere un’osservazione post-operatoria di alcuni giorni per gli interventi più complessi.
Invece per la miniaddominoplastica l’intervento può essere eseguito in anestesia locale o loco-regionale in regime di day hospital.
La cicatrice nell’addominoplastica è di buona qualità, ma in alcuni casi può risultare un po’ più rilevata e arrossata del normale, ovvero una cicatrice ipertrofica, ed anche cheloide quando supera i margini della ferita.
Lo stato finale di una cicatrice dipende sostanzialmente da tre fattori che sono la buona predisposizione alla cicatrizzazione del paziente, la qualità della sutura effettuata dal chirurgo e la cura della cicatrice nei 12-18 mesi post-intervento con massaggi e pomate specifiche.
Con l’addominoplastica i risultati sono sempre molto buoni, soprattutto se uniti ad una dieta bilanciata ed all’esercizio fisico praticato regolarmente.
Le donne che si sottopongono ad addominoplastica dopo la gravidanza per risolvere la diastasi addominale riscontrano riduzione del dolore alla schiena, e dei problemi di incontinenza urinaria post-parto.
Ripristinando la tensione della fascia addominale nel modo corretto e riportando i muscoli alla loro dimensione fisiologica viene stabilizzata anche la colonna vertebrale, e si migliora la postura.
L’addominoplastica però è controindicata per chi soffre di malattie cardiache, polmonari ed epatiche, diabete, ed obesità con indice di massa corporea superiore a 30.
Come viene fatto l’intervento di addominoplastica: il post-operatorio
Nel periodo post-operatorio l’indolenzimento o il fastidio possono durare alcune settimane e per questo sono prescritti degli antidolorifici.
Nelle 48 ore successive all’intervento di addominoplastica bisogna osservare il riposo totale, tenendo le gambe flesse e il dorso sollevato.
Durante il riposo a letto bisogna posizionare un cuscino sotto le ginocchia per evitare di tirare la linea di sutura.
I drenaggi vengono rimossi generalmente dopo da un minimo di 12 ore ad un massimo di un paio di giorni dopo l’operazione, e bisogna prestare attenzione alle medicazioni che non vanno mai bagnate.
A partire dal terzo giorno possono essere riprese le attività normali evitando quelle faticose, le saune e i bagni turchi.
Nei primi due giorni possono apparire gonfiore ed ecchimosi intorno alla regione trattata, ma possono estendersi anche alla zona pubica e genitale, fino alle cosce.
Dopo 7-10 giorni si può riprendere la normale attività lavorativa, quando non eccessivamente faticosa.
Per circa un mese dovrà essere evitata l’attività sportiva e l’esposizione diretta al sole, o ad altre fonti di calore.
Sono necessarie almeno sei settimane affinché gli spasmi muscolari dell’addome si attenuino, e nei primi dieci giorni dall’operazione il fastidio è più rilevante ma progressivamente diminuisce.
Per ridurre il rischio di tromboembolie è molto importante muovere gli arti inferiori subito dopo l’operazione, e riprendere a camminare il prima possibile.
Sarà necessario dopo l’operazione assumere antibiotici, ed i punti di sutura esterni saranno rimossi dopo un paio di settimane.
Durante questo periodo post-operatorio è consigliato di indossare notte e giorno una guaina elasto-compressiva.
Il miglioramento estetico dopo un’addominoplastica è subito visibile, però sono necessari almeno sei mesi per godere del risultato definitivo.
Come ogni intervento chirurgico, anche l’addominoplastica comporta alcuni rischi o complicazioni specifiche che allungano i tempi di guarigione, quali:
- SANGUINAMENTO: un modesto sanguinamento della ferita rientra nella normalità, ma se importante è necessario intervenire subito chirurgicamente;
- INFEZIONE: l’infezione si manifesta con dolore, arrossamento della pelle e gonfiore ed è accompagnata spesso da febbre. È trattata con antibiotici e medicazioni locali e potrebbe determinare però una cicatrizzazione non ottimale e delle alterazioni della superficie dell’addome;
- EMATOMI: la formazione di ematomi, raccolte di sangue in profondità, o sieromi, raccolte di siero, si manifestano con possibili aumenti di volume o con dolore nella zona dell’operazione. In alcuni casi è necessaria l’aspirazione con siringa o l’evacuazione mediante riapertura di un tratto della ferita chirurgica;
- DEISCENZA: La riapertura spontanea della ferita può avvenire nelle zone di aumentata tensione della pelle ed è più frequente nei soggetti diabetici e fumatori, ma guarisce spontaneamente con le medicazioni;
- FLEBITI: le flebiti e le tromboembolie sono piuttosto rare, ma l’incidenza aumenta se è stata effettuata anche una liposuzione. Tutto è controllabile con una giusta terapia farmacologica;
- NECROSI: la necrosi di una parte del grasso addominale, cioè la morte delle cellule adipose, si manifesta con la fuoriuscita di un liquido oleoso dalla ferita chirurgica, con la formazione di noduli fibrosi, indurimenti e calcificazioni, e con un avvallamento della superficie dell’addome, ed in questi casi si procede ad un trattamento conservativo con medicazioni. Se la necrosi riguarda l’ombelico sarà necessario un intervento in anestesia locale per la ricostruzione.
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