Rinofiller o Rinoplastica? Le soluzioni per il tuo naso
Tendiamo tutti a celare quel dettaglio anti estetico di noi che proprio non ci piace, a volte coprendolo o adottando determinati capi di abbigliamento, a volte cercando di distogliere l’attenzione verso qualcos’altro che merita, invece, di essere messo in evidenza.
Quando l’inestetismo è dato dal proprio naso, però, non è facile nasconderlo o truccarlo, come insegnano molti make-up artist, attraverso un gioco di luci e ombre con l’aiuto dei cosmetici.
Tutti desiderano un bel profilo poiché un naso non lineare, magari storto, con un gibbo o particolarmente grande, può rivelarsi una vera e propria fonte di disagio: il viso è la prima cosa che mostriamo, il nostro principale biglietto da visita, e quella sporgenza irregolare è proprio lì, al centro, per il quale non resta che trovare una soluzione veramente efficace.
La medicina e la chirurgia estetica giocano un ruolo molto importante in questo: il rinofiller e la rinoplastica tradizionale sono, infatti, tra i trattamenti più richiesti in assoluto (se non al primo posto secondo l’AICPE, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica) e che interessano sia uomini che donne di varia età.
Nel dettaglio, il rinofiller è un trattamento di medicina estetica che consiste in piccole punture a base di acido ialuronico la cui funzione è riempire e correggere piccole gobbette, il cosiddetto “naso a sella” o altri inestetismi di lieve identità. Non essendo un intervento chirurgico, l’efficacia del trattamento è limitata e compresa tra i 6 ai 12 mesi, ma sarà, comunque, possibile ripeterlo periodicamente al fine del mantenimento del risultato.
La rinoplastica, al contrario, garantisce esiti definitivi grazie all’utilizzo della chirurgia e alla mano esperta del chirurgo: oltre a correggere inestetismi di varia natura, può essere d’aiuto per chi soffre di problemi di respirazione (rinosettoplastica). La procedura consente, infatti, laddove necessario, di eliminare gibbi, risollevare o affinare la punta, ridurre (o aumentare) la base del naso e le dimensioni delle narici.
Se si tratta di un caso semplice e che non implichi particolari difficoltà, si può ricorrere alla tecnica “closed” che è meno invasiva, produce meno gonfiore e, soprattutto, non lascia esiti cicatriziali esterni. Se la situazione è più complessa, la tecnica “open” è la maggiormente indicata, poiché offre maggiore visibilità al chirurgo; anche in questo caso, la cicatrice sarà ben nascosta nella comunella.
Qualora abbiate necessità di un consiglio da parte di uno specialista che vi guidi verso la soluzione più giusta e indicata per il vostro caso, mi metto sempre a vostra disposizione, lieto di offrire la mia professionalità e competenza.
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Prof. Vincenzo Del Gaudio